FORTIFICAZIONI
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Ogni popolo andava con una fiaccola in mano per le strade d'Europa.
E ora c'è l'incendio.
(Jean Jaurès)
100 anni.
Tanti ne sono passati dalla conclusione definitiva della prima guerra mondiale, la "Grande Guerra", avvenuta l'11 novembre 1918.
100 Years è un viaggio di ricerca storica e fotografica durato diversi anni che mi ha portato ad attraversare le Dolomiti, gli altipiani trentini e vicentini, la Carnia, il Carso.
Passi fuori traccia lungo le nostre linee di confine a nord-est alla scoperta di luoghi, opere, scritte, messaggi, nomi.
Il 28 giugno 1914 l'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo erede al trono d'Austria-Ungheria e la moglie Sophie Chotek von Chotkowa furono uccisi
da alcuni colpi di pistola sparati dal diciannovenne nazionalista serbo Gavrilo Princip durante la loro visita ufficiale a Sarajevo in occasione delle celebrazioni per la festa nazionale serba.
Questo avvenimento fu l'origine di una drammatica crisi diplomatica che infiammò le tensioni latenti e segnò l'inizio della guerra in Europa.
Le Germania, convinta di poter circoscrivere il conflitto sia in termini territoriali che temporali, sollecitò l'Austria-Ungheria
affinché aggredisse al più presto la Serbia; il Regno Unito propose inutilmente una conferenza internazionale mentre le altre nazioni europee si preparavano lentamente e inesorabilmente al conflitto.
L'Austria-Ungheria inviò un ultimatum alla Serbia, che venne recepito solo in parte; il 28 luglio 1914 l'Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia, determinando l'inevitabile inasprimento della crisi.
L’Europa intera venne travolta da un conflitto sconvolgente, durato 1569 giorni, diverso da tutti quelli che lo avevano preceduto, durante il quale vennero consumate tutte le energie a disposizione e venne bruciata un’intera generazione. Mobilitazioni di massa, paesi e città attraversati dai fronti, economie piegate alla necessità dello sforzo bellico.
La fine della guerra, avvenuta l'11 novembre 1918 con la firma dell'armistizio imposto dagli alleati alla Germania, lasciò un'Europa nuova: alcuni dei maggiori imperi cessarono di esistere (tedesco, austro-ungarico, ottomano e russo) e nacque una nuova geografia politica europea.
Sul fronte più difficile della Grande Guerra dal punto di vista orografico e climatico, nelle prime settimane del conflitto l’esercito italiano, ancora male armato ed equipaggiato, lascia che le forze austro-ungariche arretrino strategicamente su posizioni migliori preparate a difesa che si riveleranno virtualmente imprendibili. Il piano di Cadorna, capo di stato maggiore dell’esercito italiano, è quello di portare un duplice attacco al cuore della monarchia asburgica, attraversando l’Isonzo in direzione di Lubiana e puntando su Tarvisio verso Vienna. Il 23 giugno inizia la prima di ben 11 battaglie sull’Isonzo, nessuna delle quali servirà a sfondare il fronte austriaco. (La Grande Guerra, L'intervento dell'Italia, Hombert Bianchi, 1965)
L'Italia sperava di acquisire la provincia del Trentino, Trieste e altri territori quali il Sud Tirolo, l'Istria e la Dalmazia e nonostante intendesse sfruttare l'effetto sorpresa per condurre una veloce offensiva, volta ad occupare le principali città austriache, il conflitto si trasformò ben presto in una sanguinosa guerra di trincea, simile a quella in corso sul fronte occidentale.
Testimonianze di dure realtà in cui convivevano sangue e ozio, fango e cognac, freddo e pietre, follie e paure, fame e sonno, solitudini e solidarietà, odio e fratellanza.
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100 Years è anche libro.
124 pagine curate da "MeM - Movente e Movimento" e stampate in Italia su carta riciclata.
100 fotografie con i relativi dati tecnici.
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Grazie, Davide.